Description
Se non proprio un concept album, Borges, Atahualpa e le magiche lune può essere certamente considerato un CD che ha per protagonista il mare e tutto ciò che a esso appartiene. Un mare spesso omerico quello cantato da Paolo Ganz, a volte duro e “salato”, riscoperto fonte di vita e ricordato con nostalgia o disincanto; oppure crudele, quando strappa vite e amori senza rispetto alcuno per chi lo naviga e lo teme. Mare memoria di viaggi epici e tremendi naufragi o di traversate incerte, nella speranza di una vita migliore o nell’attesa di veder spuntare all’orizzonte il porto che ci è casa; forse la nostra donna sul molo, il cane Argo ai suoi piedi.
Tanti e cruciali i riferimenti letterari: da Filodemo di Gadara cantore della «signora del mare tranquillo» alle metafore di Strabone e Aristofane fino a El burlador de Sevilla di Tirso de Molina, probabile ispiratore del Don Giovanni di Mozart.
Preceduto da un CD di esordio pubblicato nel 2021 da Artevoce (Per le piogge d’autunno, i gatti e gli stupidi – AV21 01), Borges, Atahualpa e le magiche lune raccoglie dieci tracce frutto dell’età matura, attraverso le quali Paolo Ganz, dopo varie avventure musicali e soprattutto letterarie, torna alla canzone d’autore che l’ha visto nascere artisticamente calcando i «difficili palchi» degli anni settanta. Tutte le canzoni sono state arrangiate da Simone Chivilò (coautore di quattro tracce) e registrate con certosina attenzione tra la fine del 2020 e la primavera del 2022. In questo CD articolato e «lavorato a mano», trovano voce strumenti dal suono peculiare ed evocativo quali l’oud, il saz – cari alla tradizione mediterranea –, e poi il trombino, il bandoneon, l’armonium indiano e le tabla. Completano l’organico un quartetto d’archi, l’oboe, il mandolino, chitarre, pianoforte e percussioni. Toccante l’omaggio all’amico e maestro Ivo Pavone, al quale è dedicata la title track, e l’adattamento, con testo originale dagli echi omerici, della misteriosa Voyage di Georges Moustaki. Due recitativi aprono e chiudono il CD. Nel primo, ispirato a un racconto di Giovanni Tomasi di Lampedusa e rotta dell’intero album, la voce dell’autore è accompagnata dal suono profondo e ancestrale dell’Organo Marino creato dall’architetto Nikola Bašić sul lungomare di Zara (HR); mentre il secondo, che è quasi un decalogo apocrifo e profano, si ipotizza una visionaria linea di condotta per la salvezza di Venezia e della sua Laguna.
RASSEGNA STAMPA
CINECORRIERE 14-12-2022 LINK
ROMA IN JAZZ 13-01-2023 LINK
EXTRA MUSICA MAGAZINE 24-01-2023 LINK
GINGERMAG 25-01-2023 LINK
MUSIC MAP 03-02-2023 LINK
SALDI DI NOTE FINO AL 15 FEBBRAIO 2023
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Testi e musiche composti da Paolo Ganz eccetto “Borges, Atahualpa e le magiche lune”, “Buonanotte buianotte”, “Naufraghi d’autunno” e “Questa mia isola”, testo Paolo Ganz, musica Paolo Ganz e Simone Chivilò. “Il viaggio”, testo Paolo Ganz, musica Georges Moustaki, è tratto da “Voyage” di Georges Moustaki - Ed. Paille Musique - France
Produzione artistica: Simone Chivilò e Paolo Ganz
Arrangiamenti: Simone Chivilò
Registrato, mixato e masterizzato da Simone Chivilò e Paolo Ganz presso ULTRAPOP VENICE MUSIC HUB (Ve)
L’armonia che accompagna la voce recitante in Prologo/La sirena si sovrappone alla registrazione del suono dell’Organo Marino realizzato sul lungomare di Zara (HR) nell’anno 2005 su progetto dell’architetto Nikola Bašić. La canzone “Borges, Atahualpa e le magiche lune” è dedicata alla memoria del Maestro e indimenticabile amico Ivo Pavone (1929-2020)
Paolo Ganz voce, harmonium indiano, mandolino, conchiglie
Simone Chivilò pianoforte, chitarre, basso elettrico, programmazioni
Lorenza Bano violino Laura Balbinot violoncello
Marco Centasso contrabbasso Marco Campigotto batteria, percussioni
Riccardo Matetich tabla Giulio Gavardi saz, oud, duclar
Fabiano Maniero trombino Mirko Satto bandoneon
foto Diego Feltrin artwork Enzo De Giorgi
BIOGRAFIA
Paolo Ganz, scrittore, musicista e libero viaggiatore, con un passato da bluesman inossidabile, vive al Lido di Venezia davanti all’Adriatico. Inventa, raccoglie e racconta storie, ma ha scritto anche articoli, saggi, poesie, musiche e canzoni. Tutto questo perché da bambino nessuno gli raccontava fiabe e così, da grande, ha imparato a raccontarsele da solo, in parole e musica.
Tra gli ultimi titoli della sua lunga produzione letteraria vanno ricordati Piccolo taccuino Adriatico (Mare di Carta, 2014, secondo classificato al premio Carlo Marincovich 2015), Cercando Venezia. Guida poetica alla citta di pietre e acqua (Mare di Carta, 2016, menzione al premio Gambrinus Mazzotti 2017), La Grecia di isola in isola (Ediciclo, 2017), Venezia complice (Bottega Errante, 2018), Scemo di guerra (Nuova Dimensione, 2018), L’istinto del gatto mediterraneo (Ediciclo, 2019), Gli orologi di Praga (Bottega Errante, 2020) e Le storie dell’isola (Amazon 2022). È inoltre l’autore di quello che tuttora rimane il primo e più completo Metodo per Armonica Blues italiano (Bèrben, 1987). Dopo molte incisioni blues a suo nome e a fianco di altri artisti, tra cui alcune colonne sonore per De Laurentis e Cecchi Gori, ha fatto ritorno alla canzone d’autore con il CD Per le piogge d’autunno, i gatti e gli stupidi (Artevoce AV21 01) a cui fa seguito Borges, Atahualpa e le magiche lune (Storiedinote SDN.FR010), entrambi prodotti da Simone Chivilò.
Convive con Ulisse e Ciprea, due felini con cui mangia e dorme, e che spesso lo aspettano sonnecchiando sul molo della sua isola immaginaria. Paolo Ganz scrive e legge compulsivamente, e di tutto ciò Ulisse e Ciprea sono attenti testimoni. Inoltre, sono loro gli unici esseri viventi a cui, citando Joseph Conrad, Paolo non deve spiegare che quando guarda fuori dalla finestra sta lavorando.
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